lunedì 4 agosto 2014

Io voglio stare al nostro passo.

L'ho fatto: ho preso una settimana di congedo parentale a fine agosto.
Nonostante gli impegni di lavoro.
Nonostante le remore della parte di me che non ne vuole sapere di impegni e solitudini forzose.
Nonostante sono consapevole che 5 giorni in più a mio figlio cambieranno ben poco, mentre in  ufficio peseranno eccome.
Nonostante tutte le amiche saranno in ferie e io a casa a non fare nulla di particolare se non a stare solo con il mio bambino.

Mi ha convinto lui e il vederlo di ottimo umore domenica quando ha capito che avevamo davanti a noi un'altra giornata tutti insieme.
L'ho guardato negli occhi stamattina mentre faceva colazione e gli spiegavo che io e suo papà saremmo dovuti tornare in ufficio oggi e l'ho visto rabbuiarsi.
Mi ha convinto il fatto che il momento in cui lui avrà questo disperato bisogno di stare insieme durerà talmente poco da non accorgermi nemmeno e che vorrei che questi 5 giorni rubati al lavoro fossero la prova per lui che mamma c'è, che su di me può contare, che possiamo stare insieme nonostante tutti gli impegni.
Mi ha convinto anche il fatto che da ruffiano svenevole qual è mi chiami Mimmi e  mi faccia gli occhioni dolci.

Chi se ne frega se poi tornerò in ufficio e dovrò fare i conti con 380 email di leggere: se ci sarà bel tempo ho già in mente di portarmelo in piscina, a mangiare gelati e a correre al parco.
E se pioverà sarà lo stesso: troveremo dei libri da leggere e da colorare e ci faremo cucù da dietro alle tende.

Chi se ne importa se questa cosa verrà vissuta male da capi e colleghi: ho un figlio che ha bisogno di sua mamma, nessun altro può avere tanto bisogno di me oggi (mica faccio operazioni a cuore aperto io).
Perciò ciao, non è che la mia "carriera" abbia fatto chi sa quali passi da gigante finora non credo che una settimana influirà così tanto in futuro.

Ciao si.
Io e Pesciolino abbiamo bisogno di stare un poco insieme senza i ritmi serrati del weekend con mille impegni e mille cose da fare, di un poco di noiosa quotidianità.
Abbiamo bisogno di stare insieme e costruire un po' di reciproca fiducia, di ritrovare il nostro personalissimo passo a due, un passo che sia un bilanciamento tra il suo e il mio, abbiamo bisogno di sapere che questo passo esiste e che se vogliamo ci possiamo fare affidamento.



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